Pizzo del Diavolo

In Val Malgina
Partenza :
Baite Carro (m 826)

Itinerario :
1 Baite Carro (m 826) - 2 Baite Colombini (m 1028) - 3 Baita La Valle (m 1176) - 4 La Petta (m 1452) - 5 Passo della Malgina (m 2621) - 6 Pizzo del Diavolo (m 2926)
Dislivello Complessivo :
circa m 2100 (alla cima) - circa m 1800 (al passo)
Tempo :
circa 7h (alla cima) - circa 6h (al passo)
Elementi di Interesse :
Bivacco La Petta
Periodo Consigliato :

GALLERIA IMMAGINI

DESCRIZIONE DELL'ESCURSIONE

 Autore: F.Benetti

Descrizione della zona e dell'itinerario:

E' questo uno degli itinerari più suggestivi delle Orobie in quanto offre la possibilità di risalire e soprattutto di scendere con gli sci, oltre 1400 metri di dislivello nel più lungo canalone delle Orobie Valtellinesi. Si ha inoltre la possibilità di visitare una delle valli più selvagge e meno conosciute dell'intera Valtellina, con in più il brivido di salire sentendo scorrere sotto gli sci un torrente impetuoso (attenzione ad evitare eventuali falle nel fondo ghiacciato, con rischio di bagno gelato). Itinerario da effettuarsi nei mesi di Giugno o Luglio, quando ormai non c'è più pericolo di caduta di slavine dalle ripide pareti laterali del canale che in questa stagione ne hanno così completamente riempito il fondo.

Salita

Arrivando con un fuoristrada fino alle baite Carro o addirittura alle baite Campo si riesce a guadagnare quei tre o quattrocento metri, rispetto alla partenza da Cortivo, che fanno sì che l'itinerario sia fattibile, senza dover troppo correre, in una sola giornata. Si risale la vallata toccando le Baite Colombini (m 1000), la Baita La Valle (m 1176), la Baita Paltani (m 1215) e la Petta (m 1452), che possono costituire degli ottimi punti d'appoggio per un eventuale pernottamento; dopo un leggero avvallamento con un ripiano ecco che sulla sinistra si vede improvvisamente aprirsi l'inizio del lungo canalone della Malgina. Superando le bocche d'uscita del torrente che scorre sotto il ghiaccio e la neve accumulatasi per le slavine in fondo al canale, si comincia a salire, con la compagnia del fragore dell'acqua che scende impetuosa; acqua che talvolta si può anche scorgere attraverso voragini che si aprono nel fondo gelato. Al termine della lunga salita si arriva ad una rampa quasi verticale, da salire con prudenza, che conduce al passo dell'Omo di Malgina, caratterizzato dalla presenza di un grosso masso (che sarebbe appunto l'omo). Dal passo, dopo avere contemplato la bella vista sui laghi del versante bergamasco si comincia a salire lungo la cresta e il versante sud fino ai 2926 m. della cima (si raccomanda prudenza).

Discesa

Lungo la via di salita fino alla Baita Paltani (dove in genere si trova ancora neve), percorrendo in un solo fiato vertiginosi ed indimenticabili 1400 metri di discesa, in alcuni punti al limite dell'estremo.

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