Rifugio Madonna della Neve

Località Madonna della Neve al piano della val Biandino a quota 1595 metri
mappamondo stilizzato Partenza :
Laveggiolo (m 1571)

Arrivo :
Rifugio Madonna della Neve (m 1595)
Dislivello Complessivo :
m 540
Tempo di percorrenza :
3 h : 30 min
Elementi di interesse :

Itinerario Sintetico :

Bellezza ( 0 / 5 )
Fatica ( 0 / 5 )
Pericolosità ( 0 / 5 )

MAPPA

Coordinate GPS : 46.021389° N 9.486667° E

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DESCRIZIONE DELL'ESCURSIONE

Autore: M. Dei Cas

Raggiungere il rifugio partendo dalla Val Gerola è semplice, anche se rappresenta un'escursione abbastanza lunga. Il punto di partenza può essere Gerola Alta (m.1050): in tal caso si risale il lato sinistro idrografico della valle della Pietra, fino a raggiungere il rifugio di Trona Soliva (m.1907). Si può però partire anche dalla frazione di Laveggiolo, sopra Gerola (m.1571), dove, lasciata la macchina nella piazzola nella quale si trova anche l'edicola del Parco naturale delle Orobie, si imbocca una carrozzabile chiusa al traffico che si dirige verso la val Vedrano, la si lascia ben presto per un sentiero che se ne stacca a sinistra, per poi riprenderla sul lato opposto della Val Vedrano. Dopo qualche tornante, la si lascia di nuovo, seguendo un sentiero segnalato che sale ripido per qualche tornante, per poi effettuare una lunga traversata verso sud-sud-ovest, fino a raggiungere il rifugio di Trona soliva. Proseguendo sul sentiero, che coincide con l'antichissima via del Bitto, si aggira un dosso e si guadagna la bocchetta di Trona (m.2092). Ci si ritrova così sulla via del Bitto, tracciata in età molto antica. Seguendo le indicazioni per il rifugio S.Rita, si scende per un tratto verso sinistra, per poi effettuare una lunga traversata (quota 2020-2040) dell'alta Val Varrone, ignorando la deviazione per il rifugio F.A.L.C. e quella successiva per la bocchetta di Piazzocco. La traversata permette di ammirare il pizzo Varrone (m. 2325, vedi foto), il cui profilo severo è caratterizzato dall'inconfondibile Dente del Varrone. Terminata la traversata, ci si ritrova, dopo una breve discesa, alla bocchetta della Cazza, presso la quale, a 1999 metri, sorge il rifugio S. Rita. Il rifugio guarda al pianoro della val Biandino (vedi foto a destra), al quale si scende facilmente, proseguendo sulla via del Bitto. Toccato il pianoro, in breve tempo si raggiunge il rifugio, che si trova in un gruppo di case fiancheggiato dalla chiesetta della Madonna della Neve. Il dislivello complessivo da Gerola è di 1040 metri circa, mentre il tempo necessario si aggira intorno alle quattro ore. Se invece si parte da Laveggiolo, il dislivello scende a 540 metri circa, mentre il tempo è di circa tre ore e mezza.

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