Bormio

Panorama sull'abitato di Bormio (foto R. Moiola)
Bormio e le valli che da essa si diramano, Valdisotto, Valdidentro e Valfurva, devono la loro fortuna alla felice posizione geografica, grazie alla quale acquisirono la dignità di Contea, ottenendo privilegi ed autonomie che durarono per secoli. Le sorgenti di acque termali, famose addirittura durante il periodo romano, sono state un valido stimolo per il turismo elitario delle famiglie dell' aristocrazia e dell'alta borghesia europea. Diretta conseguenza sono la costruzione di numerose strutture alberghiere, di attrezzature ed infrastrutture di ogni genere.
Testo a cura di E.Fattarelli

CENNI STORICI

Benchè abitata sin da epoche antichissime, la vera e propria storia di Bormio ha inizio soltanto intorno all'XI sec. Nonostante la ristrettezza del territorio, la zona ha assunto un ruolo di primo piano nel quadro della storia europea grazie alla sua posizione strategica lungo le vie di comunicazione delle Alpi. Testimonianze del XII secolo citano già la "Via Imperiale d'Alemagna" e la "Via Maestra dell'Ombraglio" definendole transiti commerciali di grande importanza per il collegamento tra Bormio e il nord Europa. Tra il IX e il XIII secolo assistiamo ad un inasprirsi continuo delle lotte feudali. In questo periodo i vescovi di Coira e di Como tentano di ampliare il loro dominio sulla zona ma nel 1376 tutta la Valtellina cade in mano ai Visconti. E' questa una fase di intensa espansione e crescita per il territorio bormiese. Strumentalizzando il più possibile a proprio vantaggio il susseguirsi dei conflitti tra Coira e Como, Bormio riesce ad acquisire a poco a poco privilegi e diritti che garantiscono il fiorire del commercio di transito ottenendo inoltre numerose autonomie comunali. L'adesione valtellinese alla Cisalpina e al Regno d'Italia e il successivo passaggio del territorio all'amministrazione austriaca coinvolgono infine il Bormiese nel flusso della storia nazionale.
Il turismo ha mosso i primi passi nella zona tra fine Ottocento e inizio Novecento, grazie alle sorgenti di acque termali. Bormio e l'Alta Valtellina hanno rappresentato in quel tempo luogo ideale di villeggiatura curativa per le famiglie dell'alta borghesia e dell'aristocrazia europea.

BORMIO TRA NATURA E ARTE

Il territorio del bormiese è interamente compreso nel Parco Nazionale dello Stelvio e gode perciò di un patrimonio naturalistico ed ambientale straordinario. In questa zona è possibile visitare la Riserva Naturale del Paluaccio di Oga, nel comune di Valdisotto, e il Centro Faunistico "Scianno", a Isolaccia Valdidentro, dove vengono accolti animali feriti, debilitati e piccoli abbandonati, i quali vengono reintrodotti nel loro ambiente naturale dopo le cure necessarie (Tel. 0342 911448, ingresso gratuito). Nella cittadina sono invece allestiti il Giardino Botanico alpino "Rezia", dove sono raccolte e conservate specie vegetali della flora alpina (via G.Sertorelli - Tel. 0342 927370) e il Museo Mineralogico Naturalistico, dove, nel periodo estivo, vengono proiettati filmati naturalistici (via Ortigara - Tel. 0342 927285).
In Valfurva, raggiungibile per sentiero marcato dal rifugio Forni, si trova il Sentiero Glaciologico "Del Centenario". L'itinerario è lungo circa 8 km e si snoda nell'anfiteatro del ghiacciaio dei Forni. Questa visita permette di comprendere la vita passata e presente del ghiacciaio più esteso di tutto l'arco alpino.

La bellezza di Bormio non deriva soltanto dalla componente paesaggistica. Non dobbiamo dimenticare che, per la sua posizione strategica di cittadina alpina, Bormio ha ospitato genti diverse, ciascuna con il proprio patrimonio culturale, religioso e di tradizioni. Passeggiando per le strette vie della cittadina è bello soffermarsi ad ammirare i numerosi palazzi del centro storico, con i loro portali e affreschi alle pareti, la Torre Alberti e quella delle Ore con il campanone municipale detto "Bajona". Una visita particolare richiedono il Palazzo de Simoni, risalente al XVIII sec. e sede del museo civico, la collegiata dei SS. Gervasio e Protasio del XVII sec., la chiesa di S.Vitale del XII sec. e la chiesa di S.Antonio Abate o del SS.Crocifisso.
Per chi ha ancora un po' di tempo da dedicare alle visite di carattere storico e naturalistico, vi invitiamo a visitare il museo etnografico vallivo della Valfurva e le Torri di Fraele al Passo delle Scale in Valdidentro.
E dopo una giornata trascorsa alla scoperta delle mille sorprese di Bormio e dei suoi dintorni cosa c'è di meglio che trascorrere qualche ora di meritato relax nelle acque termali di questa meravigliosa terra?! Andate subito a visitare la pagina del sito dedicata a questa risorsa dell'Alta Valtellina e scegliete la proposta più adatta a voi.

MANIFESTAZIONI e GASTRONOMIA

Le manifestazioni principali che si tengono a Bormio e nelle sue frazioni hanno a che fare con la produzione artigianale caratteristica della zona e delle sue valli (Mestieri in Piazza) e con i prodotti della tipica enogastronomia locale (il Braulio, le grappe e gli amari, la bresaola, i funghi, il miele, i formaggi). Da non dimenticare poi che Bormio d'inverno diventa capitale dello sci, le sue piste ospitano ogni anno una gara di coppa del mondo.

COME SI RAGGIUNGE

DA MILANO: una volta raggiunta Lecco si imbocca la superstrada Lecco-Colico sino al Trivio di Fuentes. Qui inizia la SS 38 che ci conduce direttamente a Bormio dopo aver incontrato nell'ordine Morbegno, Sondrio e Tirano.
Vi si può giungere anche dalle provincie di COMO, BRESCIA, BOLZANO, BERGAMO, TRENTO e dalla SVIZZERA.


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