Autore: F.Benetti
Descrizione della zona e dell'itinerario:
L'ascensione al monte Disgrazia, chiamato in passato anche Pizzo Bello, è una delle classiche che non può mancare nel bagaglio di qualsiasi appassionato alpinista.
Fin dalla prima salita del 24 agosto 1862, compiuta dagli alpinisti inglesi Leslie Stephen e S.Kennedy accompagnati da M.Anderegg e T.Cox, questa cima si è sempre circondata di uno strano alone di mistero ed anche di timore, forse dovuto anche al nome non certo rassicurante; questo fatto non ha però certo tenuto lontano gli scalatori che da quella lontana data hanno asceso questa cima in ogni stagione dal versante sud - nord- nord est e nord ovest.
La via normale che passa dal rifugio Ponti e dalla sella di Pioda rimane ad ogni modo la via più frequentata e l'unica adatta anche allo sci alpinismo.
Caratteristica per i meandri del torrente che scende a valle è la piana di Preda Rossa, zona anche famosa come tutta l'area geologica del Disgrazia per notevoli ritrovamenti mineralogici.
Il panorama che si gode su tutta la val Masino a sud, e sulla val Malenco a nord con tutte le cime circostanti è qualcosa che toglie il fiato e rende indimenticabile questo itinerario.
Salita
Da tempo (fin dal 1977), la strada per la piana di Preda Rossa è stata soggetta a periodici eventi franosi che ne hanno impedito per lunghi periodi la transitabilità; dopo un periodo di chiusura di vari anni ora è stata aperto un percorso sterrato sul versante sinistro idrografico che permette di saltare la zona franosa. Dalla Piana di Preda Rossa vi sono circa 1700 metri di dislivello per cui anche in giornata è fattibile arrivare fino in cima e ritorno; altrimenti è preferibile pernottare alla capanna Ponti e quindi salire freschi la mattinata successiva alla sella di Pioda e poi, lasciati qui gli sci, alla cima.
Questo itinerario permette tre possibilità a seconda delle capacità e dell'allenamento: una gita facile fino al rifugio Ponti (m 2585), un percorso di solo sci-alpinismo che si ferma alla Sella di Pioda (m 3387) e la salita alla vetta(m 3678) che è molto più complessa e richiede la dotazione di corda, ramponi e piccozza.
Discesa
Per la discesa, veramente eccezionale con neve favorevole, si segue obbligatoriamente la via di salita, salvo qualche breve variazione sul tema dalla sella di Pioda in giù.