Rifugio Marinelli - Bombardieri

A Nord della Vedretta di Caspoggio a quota 2813 metri
mappamondo stilizzato Partenza :
Diga di Campo Moro (m 2000)

Arrivo :
Rifugio Marinelli (2813)
Dislivello Complessivo :
m 860
Tempo di percorrenza :
3 h : 30 min
Elementi di interesse :
Ghiacciaio delle Scerscen, Il gruppo del Bernina, Resti dell'elicottero
Itinerario Sintetico :
1 Diga di Campo Moro (m 2000) - 2 Rifugio Carate (m 2636) - 3 Bocchetta delle Forbici (m 2650) - 4 Rifugio Marinelli (m 2813)
Bellezza ( 4 / 5 )
Fatica ( 3 / 5 )
Pericolosità ( 2 / 5 )

MAPPA

Coordinate GPS : 46.344650° N 9.905323° E
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DESCRIZIONE DELL'ESCURSIONE

Autore: Roberto Moiola

Il rifugio Marinelli Bombardieri, sulle Alpi Retiche, in Valmalenco, è situato a 2813 metri di altezza, nel gruppo del Bernina, in comune di Lanzada. E' uno dei più belli dell'intera Valtellina, vista la sua grandezza e la sua posizione, che permette di avere una visuale perfetta sull'intera parte italiana del gruppo del Bernina. E' stato il primo ad essere costruito sulle Alpi lombarde dal C.A.I.
Il sentiero Italia e l'Alta Via della Valmalenco sono due degli itinerari programmati che portano gli alpinisti a passare da questo rifugio che venne inaugurato nel 1880 con il nome di rifugio Scerscen (dal nome del ghiacciaio che si prolunga alle sue spalle, colando dal Bernina e dal Roseg); due anni più tardi venne nominato rifugio Marinelli; in seguito venne aggiunto un altro cognome eccellente: Bombardieri.
Dopo aver rinunciato a scalare il Bernina nel 1876, Damiano Marinelli, membro del C.A.I. di Firenze, fu il promotore della costruzione di questo rifugio. Evidentemente la mancanza di rifugi alpini era un grande ostacolo per imprese di così grande portata, e così l'alpinista si sentì in dovere di dare il suo sincero consiglio al popolo malenco; tale consiglio fu ringraziato da queste genti, dopo il benessere che conseguì dal turismo alpinistico. Marinelli inoltre, spesso accompagnato da guide e portatori eccellenti, partecipò alla storia dell'apertura delle cime della Valmalenco. In particolare, annoverò fra le sue imprese due grandi scalate: nel 1877 (23 luglio) la prima "via italiana" al Pizzo Bernina (fino a quel giorno conosciuto per le ascensioni svizzere engadinesi) e nel 1881 (14 luglio) la prima ascensione al Pizzo Roseg lungo il canalone centrale, il futuro "Canalone Marinelli". Perì pochi giorni dopo, il 13 agosto, sul Monte Rosa, lungo un canalone della Dufour, tradito, insieme alla sua cordata, da una valanga.
Luigi Bombardieri legò il suo cognome a questo rifugio dopo il 1957, quando perì tragicamente, il 28 aprile, cadendo con un elicottero sul ghiacciaio di Caspoggio. Il Bombardieri era, oltre che un grande amante delle nostre vette, il Presidente del C.A.I. di Sondrio. Ancora oggi, lungo il sentiero che dal rifugio Carate porta ai piedi della Marinelli e della bocchetta di Caspoggio, si possono vedere i resti di quell'elicottero, lasciati sul luogo a ricordo del Bombardieri e degli altri membri dell'equipaggio.

Il rifugio è raggiungibile proveniendo dal Rifugio Carate Brianza (m.2636) a cui rimandiamo per l'itinerario sin lì. Dalla Carate, in 45 minuti, attraverso la Bocchetta delle Forbici, si raggiungono i piedi della vedretta di Caspoggio con un sentiero pianeggiante, innevato fino a Luglio. Da qui in 20 minuti si risale lo sperone roccioso al culmine del quale è posto il rifugio. Non raramente nei pressi di esso si fanno piacevoli incontro con stambecchi parecchio amichevoli.
La Marinelli è un punto strategico per l'ascensione alle imponenti cime del gruppo del Bernina, che l'abbracciano lungo un semi-cerchio che dal passo Scerscen, a nord ovest, giunge alla bocchetta di Capoggio, a sud est. Da Nord-Ovest a Nord-Est menzioniamo le più importanti: Piz Gluschaint (m.3594), I Gemelli (m.3497), La Sella (m.3584), Piz Roseg (m.3920), Piz Scerscen (m.3971), Pizzo Bernina (m.4049), Piz d'Argient (m.3945), Piz Zupò (m.3995), Piz Palù (m.3905).

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