RIFUGI VALCHIAVENNA E VALLESPLUGA
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Rifugio Sasc FourÃ
In val Bondasca (Val Bregaglia, Svizzera) a quota 1960 metri
Partenza : Bondo (m 810) - Laret in val Bondasca (m 1300)
Arrivo : Rifugio Sasc Fourà (m 1960)
Dislivello Complessivo : m 1150 da Bondo - m 660 da Laret
Tempo di percorrenza : 3 h
Elementi di interesse :
Itinerario Sintetico :
MAPPA
GALLERIA IMMAGINI

La Chamanna Sasc Furä CAS in val Bondasca (foto V.Vaninetti)

Il rifugio Sasc Fura e sullo sfondo le vette verso la Valchiavenna (foto R.Moiola)

Nei pressi del sentiero attrezzato "Il Viale" che collega i rifugi Sciora e Sasc Furä (foto R.Moiola)

La temibile parete nord del Pizzo Badile in abito invernale (foto R.Moiola)
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DESCRIZIONE DELL'ESCURSIONE
Autore: R. Moiola
Il rifugio Sasc Fourà appartiene al Club Alpino Svizzero (CAS), ma rientra a buon diritto nel nostro sito di rifugi valtellinesi non solo perchè raggiungibile dalle vicine Valmasino e Val Codera, ma soprattutto perché rientra come meta di traversate fra le più spettacolari verso la Val Bregaglia. Il tracciato che conduce alla nostra meta non è lungo, ma la sua difficoltà è data dalla notevole pendenza del sentiero, che fino al traguardo non conosce tratti pianeggianti. Per accedere al Rifugio è necessario innanzitutto superare la dogana al confine con la Svizzera in località Castasegna (10 Km da Chiavenna) e da qui raggiungere la località di Bondo (m.823, dopo altri 3-4 km). Qui, svoltando sulla destra, si entra in centro al paese, dove è necessario, in caso di salita con autovetture lungo la carrozzabile per la Val Bondasca, munirsi di pedaggio presso l'Albergo di Donato Salis (attualmente 12 franchi per le auto, 6 per le moto). E' comunque possibile pagare il pedaggio anche presso la Forestale Comunale o nei negozi di Bondo.
Alla splendida vallata si accede proprio dalla piazza dell'albergo stesso: proseguendo per alcuni chilometri si giunge al termine della carrozzabile e si lascia l'auto nel parcheggio (m. 1330). Si imbocca quindi a piedi il sentiero pianeggiante fino ad un bivio dove, dopo aver riempito i polmoni, ci si avvia verso destra dove, traversato un ponte, comincia subito la ripidissima salita. Il tracciato prosegue all'ombra di un bosco e sale ripidissimo, ininterrotto, incontrando alcune cascatelle e ruscelli. Il sentiero è comunque ben curato e la sua asprezza è "addolcita" dalla presenza di scalette, gradoni e catene nei punti più difficoltosi, ma comunque sempre accessibili. Si raggiunge infine, dopo 1,30 - 2 ore di cammino, il rifugio senza averlo scorto dal basso nemmeno per un secondo.
Esso sorge su di un poggio al limite superiore del bosco ed è scavato nel bel mezzo di una grossa roccia, così come i costruttori lo hanno voluto battezzare (Sasc Fourà = Sasso Forato). Questa struttura è la base ideale, assieme con il rifugio Sciora, per l'ascensione agli imponenti Piz Badile (m.3308) lungo la temebile Parete Nord o lo Spigolo Nord, o il Pizzo Cengalo (m.3370).
L'escursione per eccellenza, volendo da qui tornare al parcheggio per altra via, è proprio la traversata al rifugio Sciora. Ciò richiede 3 ore di cammino, nelle quali si conoscono diversi terreni e continui saliscendi. Si comincia percorrendo il sentiero che sale per circa 300 metri di dislivello verso Sud, su grosse placche rocciose, poi scende ripido con l'ausilio di ferrata lungo un canale (detto "Il Viale") che sbocca ai piedi della Vedretta del Cengalo, sotto la base della "Nord" del Badile (è proprio questa la parete che, per la sua evidente forma, ha assegnato il nome di Badile al Pizzo, molto "battuto" dagli arrampicatori). Da qui si intravede in lontananza, verso Est, il Rifugio Sciora, ma siamo solo a metà strada; bisogna ancora infatti traversare tutta la vallata, in un continuo saliscendi tra sfasciumi di granito, sopra enormi morene che sotto di sé nascondono decine di metri di ghiacciaio ormai in lento processo di scioglimento, come avviene purtroppo per tutti i ghiacciai della terra. E' spettacolare fermarsi ed intravedere enormi gole che scendono buie a picco sotto i nostri piedi o solo notare che il ghiacciaio è praticamente coperto da uno strato di sassi notevole. Dopo essere passati sotto la maestosa parete Nord del Cengalo, sotto la Cresta dei Gemelli e ai piedi del ghiacciaio di Bondo, si giunge al "Sciora".
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