Rifugio Luigi Pizzini - Augusto e Carlo Frattola

In Val Cedec (Valfurva), ai piedi del Gran Zebrù a quota 2706 metri
mappamondo stilizzato Partenza :
Rifugio Albergo Ghiacciaio dei Forni (m 2176)

Arrivo :
Rifugio Luigi Pizzini - Augusto e Carlo Frattola (m 2706)
Dislivello Complessivo :
m 530
Tempo di percorrenza :
1 h : 30 min
Elementi di interesse :

Itinerario Sintetico :

Bellezza ( 4 / 5 )
Fatica ( 2 / 5 )
Pericolosità ( 1 / 5 )

MAPPA

Coordinate GPS : 0.000000° N 0.000000° E
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DESCRIZIONE DELL'ESCURSIONE

Autore: R. Moiola

Il rifugio Pizzini sorge all'inizio della testata della Val Cedec, dominato dalla magnifica ed austera vetta del Gran Zebrù (m.3859), e dalla parte opposta dal Monte Pasquale (m.3553). Al rifugio si accede dal sentiero che parte dal rifugio Albergo Forni (m.2176), quest'ultimo raggiungibile attraverso la strada carrozzabile che sale da Santa Caterina Valfurva per 5 km in direzione della Valle dei Forni (13 Km in totale da Bormio). Dal parcheggio limitrofo al rifugio si imbocca la via che procede lungo la costa destra idrografica della Val Cedec, passando per un bacino artificiale e per il ponte che ci permette di attraversare il torrente Cedec; si comincia quindi a salire alcuni tornanti e si guadagna presto quota. Lungo questo tratto in salita è possibile ammirare la "colata" del Ghiacciaio del Forno con l'imponente Punta S.Matteo (m.3684) ed il M.Vioz (m.3645), oltre ad altre vette appartenenti alle famose Tredici Cime del gruppo Ortles-Cevedale. La camminata prosegue attraverso la Val Cedec, dove il sentiero si fa più dolce; un'ultima breve salita porta infine alla costruzione, situata in un'incantevole posizione panoramica, dove emerge l'attacco alla parete sud del Gran Zebrù. L'escursione prevede circa un'ora e 30 di cammino. Sempre dall'Albergo dei Forni parte un secondo itinerario, di carattere storico, che conduce alla nostra meta, parallelo al primo, ma più in quota. Dal parcheggio dell'albergo ci si inoltra nella strada sterrata che, attraverso alcuni tornanti, guadagna quota lungo il versante destro orografico della valle. Dopo 10 minuti si imbocca una mulattiera militare che conduce alle Baite dei Forni (m.2389), lungo la quale è possibile ammirare ruderi di vecchie fortificazioni militari e quel che resta di una caserma (m.2547), tutte opere militari costruite dagli italiani nel corso della prima guerra mondiale. Sul versante opposto si aprono invece alla vista grandi ghiacciai e maestose vette. Si procede in direzione Nord, si passa lungo un magro pascolo e, dopo aver attraversato il corso d'acqua del Rio Grande, si perde leggermente quota, raggiungendo in breve il rifugio. Questo secondo itinerario, più lungo ma assai più bello del precedente, richiede circa 2 ore di marcia.

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