Rifugio Val Fraele

In Val Fraèle, fra le dighe di Cancano e di san Giacomo a quota 1950 metri
mappamondo stilizzato Partenza :
Rifugio Val Fraele (m 1950)

Arrivo :
Rifugio Val Fraele (m 1950)
Dislivello Complessivo :
raggiungibile in auto
Tempo di percorrenza :

Elementi di interesse :
laghi di Cancano
Itinerario Sintetico :

Bellezza ( 3 / 5 )
Fatica ( 1 / 5 )
Pericolosità ( 1 / 5 )

MAPPA

Coordinate GPS : 46.541370° N 10.278718° E

GALLERIA IMMAGINI

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DESCRIZIONE DELL'ESCURSIONE

Autore: M. Dei Cas

Il rifugio può essere raggiunto anche con l'automobile, ma vale la pena di percorrere a piedi almeno l'ultimo tratto della strada che porta ad esso, per gustare le bellezze della Val di Fraéle, una delle più incantevoli dell'alta Valtellina. Oltrepassati Bormio e Premadio, ci si stacca a destra dalla strada per il passo del Foscagno e Livigno, seguendo i cartelli che segnalano Cancano. La strada, superato Pedenosso, diventa sterrata e sale, con diversi tornanti, in direzione della gola rocciosa che sbarra l'accesso alla Val di Fraéle. Raggiunta la sommità della gola, non si può non sostare alle celeberrime torri di Fraéle, il primo segno di una valle densa di storia, per la sua posizione strategica nell'antica Contea di Bormio. Queste torri sorvegliavano infatti gran parte della Magnifica Terra e permettevano di segnalare tempestivamente eventuali eserciti invasori. Avremo modo di parlare ancora dell'importanza storica di questa valle. Per ora riprendiamo il cammino (o il viaggio): ora la strada si fa pressoché pianeggiante, e conduce, in breve, al bellissimo laghetto delle Scale, l'unico naturale nella valle. Oltre il lago è già ben visibile una delle cime che fanno da corona alla valle, il monte Pèttini (vedi foto a sinistra). Più avanti la strada raggiunge e costeggia a sinistra il grande lago artificiale di Cancano: quando le sue acque sono piuttosto basse, sono ancora ben visibili gli edifici che ospitarono i moltissimi operai impiegati nell'edificazione dell'enorme sbarramento (la cosiddetta "digòpoli"). Costeggiato l'intero bacino, ci ritroviamo di fronte al possente sbarramento del secondo invaso, quello di San Giacomo. A questo punto, per raggiungere il rifugio, basta transitare sulla strada che percorre lo sbarramento e portarsi sul lato opposto (cioè su quello di nord-est) della valle. Al termine della strada ci si trova di fronte all'edificio del rifugio.

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