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Rifugio Cederna - Maffina
In Val Forame, propaggine dell'alta Valfontana a quota 2583 metri
Partenza : Alpe Campascio (m 1680)
Arrivo : Rifugio Cederna - Maffina (m 2583)
Dislivello Complessivo : m 903
Tempo di percorrenza : 2 h : 30 min
Elementi di interesse :
Itinerario Sintetico :
MAPPA
GALLERIA IMMAGINI

Il rifugio visto dall'interno (foto C. Paganoni)

Il rifugio visto dall'interno (foto C. Paganoni)

Escursionisti sul sentiero che porta al rifugio Cederna Maffina (foto C. Paganoni)

Marmotta nei pressi del rifugio Cederna Maffina (foto C. Paganoni)

Panorama sulle Orobie dal rifugio Cederna Maffina (foto C. Paganoni)
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DESCRIZIONE DELL'ESCURSIONE
Autore: M. Dei Cas
Per salire al rifugio bisogna raggiungere la val Forame, che rappresenta l'estrema propaggine, a nord ovest, della val Fontana, a cui si accede da Ponte in Valtellina, staccandosi dalla panoramica che proviene da Sondrio seguendo le indicazioni. La strada che si inoltra in val Fontana raggiunge il rifugio Finanziere M. Erler, a 1400 metri, per poi proseguire fino al bellissimo Pian dei cavalli (m. 1548) e terminare all'alpe Campascio (m. 1680). In fondo all'alpe un ben visibile cartello indica il punto di partenza del sentiero per il rifugio, indicando in due ore il tempo di percorrenza (ma se ne calcolino anche 2 e mezza). Il tracciato sale sul lato sinistro idrografico (destro per chi sale) della val Forame, con diversi tornanti. Poi si incontra una deviazione a destra, che si deve ignorare, per puntare verso sinistra, salire con qualche ripido tornante al filo del dosso, oltrepassarlo e raggiungere con una diagonale il greto del torrente, proprio in cima al primo e più alto gradino roccioso della valle. Il sentiero attraversa qui il torrente, si porta sulla destra idrografica per un buon tratto per poi riattraversarlo e tornare sulla sinistra, prima del secondo gradino roccioso, dal quale scende una ben visibile cascata. Risalendo un dosso erboso, si raggiungono i 2186 metri dell'alpe Forame, che si percorre interamente, passando accanto ad una baita (vedi immagine sotto).
Il fondo della valle è dominato dallo scuro profilo della parete est della cima di Painale (m. 3248). Nell'ultima parte del pianoro il sentiero, sempre segnalato, comincia a salire tendendo leggermente a destra per superare un terzo gradino sul suo fianco erboso. Raggiunta la sommità del dosso, se ne trovano altri, con qualche roccetta affiorante, e li si supera tendendo verso nord. Il rifugio (m. 2583), che si raggiunge piegando leggermente a destra, resta nascosto dietro l'ultimo dosso, ma è segnalato anche ad una certa distanza dalla ben visibile bandiera posta a qualche decina di metri di distanza. Un cartello sul sentiero avverte che chi sale deve premurarsi di portare legna.
L'edificio è stato ristrutturato dalla sezione valtellinese del CAI nel 1980, ma la sua costruzione, finanziata da Antonio Cederna, risale al 1903. Molto bella, dal rifugio, è la visuale sul versante orientale dell'alta val Fontana, dove si distinguono, da sinistra, la val Sareggio (scorcio), la valle dei Laghi e la val Malgina, con il passo omonimo che permette di scendere in val Poschiavina.
Riceviamo e pubblichiamo volentieri questo contributo di Mauro Zucchi.
La capanna è sempre aperta, non c'é nessuna chiave ma solo un catenaccio; sono sempre garantiti servizi minimi quali LEGNA + stufa, GAS e pentolame, materassi e coperte. Se frequentata da gruppi, meglio prenotare allo 0342 484130 (orario "casa"), oppure allo 0342 484030 (orario ufficio: termoidraulica Zucchi, che é la ditta del responsabile della capanna). Il cellulare non riceve alla Cederna. Dalla capanna é possibile raggiungere, in 15 minuti circa, il lago sovrastante, sfruttando un sentiero segnalato, purtroppo, assai male, con ometti di pietra. Sempre seguendo gli ometti di pietra verso est, è possibile arrivare al passo Garde. Da lì parte una mulattiera militare, che raggiunge i Tre Pizzi, sulla testata principale della Val Fontana, ma attenzione: a circa una decina di minuti di cammino dopo il passo Garde, la mulattiera, improvvisamente, si perde, in seguito ad una frane. In questo punto é importante guadagnare una decina di metri di quota e poi spostarsi decisamente verso il filo di rocce ad est. Superato il filo si ritrova la mulattiera. Saliti ai Tre Pizzi, è possibile proseguire lungo il filo di rocce (EE con bandierine rosse) per raggiungere le Gande Rosse ed effettuare una traversata in Val Sareggio (Sarec), dove si scende al piano dell'alpe ed al al lago Sarec. Da lì, su sentiero ben visibile, si può, infine, concludere la discesa al piano dei Cavalli. Dai Tre Pizzi si può anche scendere sulla mulattiera militare verso l'alpe Saline e proseguire nella discesa (facendo attenzione a non perdere il sentiero) fino allalpe Campiascio.
Teniamo presente che litinerario descritto (in parte riportato anche nelle schede sul passo delle Saline e sulla Val Sareggio contenute nella presentazione della Val Fontana) fa parte della purtroppo mal segnalata Alta Via della Val Fontana.
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APPROFONDIMENTI
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