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Bivacco Davide
Nelle vicinanze del Lago di Picol a quota 2645 metri
Partenza : Sant'Antonio (m 1127)
Arrivo : Bivacco Davide (m 2645)
Dislivello Complessivo : m 1500
Tempo di percorrenza : 4 h
Elementi di interesse : Archeologia: miniere di Malga Casazza, forni fusori a Brandét, incisioni rupestri “Còrna di Büs” e catacomba pagana “Büsa di Pag ”. Ambiente: Riserva regionale “Valli di Sant’Antonio”. Paesaggio: grandi panorami su Retiche, Ada
Itinerario Sintetico : 1 - Da Sant’Antonio via Sentiero 4 Luglio. Fondovalle fino al Rif. Alpini di Campovecchio, poi segnavia n. 7 fino a Cima Sèllero (2.744 m), indi ripida discesa. Dislivello da superare ca. m 2000. Variante iniziale: da Sant’Antonio per Sentiero Frassat
MAPPA
Coordinate GPS :
46.088657° N 10.224537° E
GALLERIA IMMAGINI
Il bivacco davide (foto Skymarathon Sentiero 4 Luglio)
Il bivacco e sullo sfondo il gruppo dell'Adamello (foto M. Casalini)
Concarena dal bivacco Davide (foto Skymarathon Sentiero 4 Luglio)
Il lago di Picol in val Brandet (foto R. Moiola)
Il monte Torsoleto e il lago di Picol (foto North Underwater Explorers Team)
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DESCRIZIONE DELL'ESCURSIONE
Autore: M. Dei Cas
Il Bivacco Davide è un'opera voluta e realizzata dai ragazzi e dai volontari del CAI Santìcolo e dell'U.S. Córteno Golgi nel 1994 per ricordare l'amico Davide Salvadori, nato il 4 luglio, e scomparso prematuramente all'età di 22 anni nel 1992. I costi dei materiali e dellintera costruzione sono stati sostenuti da Franco e Sandra Salvadori, genitori dello sfortunato ragazzo, che hanno donato al C.A.I. Santìcolo Sottosezione di Brescia la struttura finita. Progetto e materiali sono stati forniti da Habitat Legno. Il percorso che vi passa, il SENTIERO 4 LUGLIO (in ricordo di Davide), tra i più belli e panoramici delle Orobie orientali, corre per la gran parte in cresta oltre i 2.000 metri di quota, sul perimetro che delimita i confini del comune di Córteno Golgi verso ovest, sud e est. Il sentiero è percorribile nei due sensi: dal rifugio Alpini di Campovecchio a Santìcolo e viceversa. Il giro completo è di 35,1 km, con un impegnativo dislivello in salita di circa 2.700 m., da superare in due tappe, per una durata effettiva di 14-16 ore. Il Bivacco Davide, situato sulla testata della bellissima conca glaciale del Lago di Pìcol (che non vuol dire piccolo) sopra il Passo Torsoleto, con i suoi 12 posti letto, offre un accogliente e confortevole pernottamento.
PERCORSO
1° GIORNO Al km 19,5 della Statale 39 del Passo Aprica, deviare a sinistra (destra orografica) in direzione Sant'Antonio (1.127 m.). Parcheggiare l'auto nell'ampio piazzale prima dell'abitato e proseguire a piedi in direzione ovest, seguendo le indicazioni per il rifugio Alpini di Campovecchio (1.311 m.), che si raggiunge in circa 30' percorrendo un comodo sentiero. Qui ha inizio il SENTIERO 4 LUGLIO, ottimamente indicato (segnavia n. 7), con segnalazioni convenzionali e frecce di direzione con note e tempi di percorrenza. Giunti a Malga Premàlt (1.565 m.), si percorre in quota, direzione ovest-sud-ovest la sinistra orografica della Val Campovecchio fino allo Zappello dellAsino prima (2.026 m.) e alla Val Rösa poi (1.980 m.). Il Sentiero 4 Luglio riprende a salire lungo tutta la conca del Lòrio, per arrivare al Passo Telènek (2.624 m.). Qui si consiglia di tenere la macchina fotografica a portata di mano, per poter immortalare qualcuno dei tanti camosci che osserveranno sbigottiti la nostra fatica. Ancora un piccolo strappo e si arriva in vetta al Monte Sèllero (2.744 m.). Da qui il percorso, che precipita verso il Passo Sèllero (2.421 m.), va affrontato con attenzione, senza troppo lasciarsi distrarre durante le fasi di avanzamento (presenza di corde fisse) dal magnifico panorama e dal fascino dei Laghetti della Cülvègla. Si risale senza fatica sulle pendici del Monte Cülvègla (2.618 m.), da dove un lungo falsopiano porta al Passo Torsolèto (2.578 m.). Ancora pochi minuti di ascesa lungo la cresta e apparirà bellissimo il Bivacco Davide (2.645 m.). A circa 15' dal bivacco, verso il Lago di Pìcol, è possibile rifornirsi d'acqua per un meritato bollente tè.
2° GIORNO Si riparte. Un lungo tratto non faticoso porta ad aggirare il Piz Svòlt (2.642 m.), per proseguire poi verso il Palone del Torsolazzo, un tratto abbastanza impegnativo, ma di notevole suggestione. A sinistra si possono ammirare lo scuro e semi ghiacciato Lago del Torsolazzo, con la sua storia e la sua leggenda del diamante sul fondo, e sulla destra la suggestiva Val di Scala con gli omonimi laghetti. Si costeggiano poi delle alte pareti di roccia compatta (presenza di corde fisse), possibile palestra darrampicata per appassionati, e s'arriva a ridosso del Monte Palone di Torsolazzo (2.670 m.), che merita una cauta salita in vetta. Da qui, con divertimenti su e giù per il crinale che divide le valli, si arriva al Passo Cadino (o Cadì, 2.490 m.), per poi giungere attraverso una comoda mulattiera militare al pianoro del Monte Palone del Sopresà. Si consiglia vivamente la salita in vetta (2.583 m.) su questa divertente cresta, perché il panorama che vi si può ammirare ripaga ampiamente della fatica. Si prosegue, sempre su mulattiera, per arrivare al Passo Salina (2.433 m.), ed anche qui vi sarà la possibilità di salire sulla vetta del Monte Palone (2.530 m.). Al Salina cè anche il congiungimento del sentiero che sale da Malga Bondone. Ancora 40 minuti di cammino e si arriva al Piz Tri (2.308 m.), meta di tanti escursionisti ed appassionati di scialpinismo. Ora, seguendo con attenzione le frequenti indicazioni, passando prima dai ruderi di Malga Valle (1.802 m.), Fienili Plinàs (1.478 m.), Castelàs (1.049 m.), eccoci a Santìcolo (900 m.), con nel cuore la gioia per le emozioni vissute.
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COMMENTI
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