Monastero di Berbenno è un paese collocato in una delle posizioni più felici del versante retico mediovaltellinese, a 636 metri, sopra i terrazzamenti della Maroggia, dove si produce un vino che si è meritato il marchio d.o.c..
Lo si raggiunge percorrendo la strada provinciale Valeriana, che congiunge San Pietro di Berbenno ad Ardenno, e staccandosene all'altezza della località Ere, fra Pedemonte e Ronco. Risalendo la strada che si addentra nella piana della Maroggia, possiamo osservare l'omonimo e caratteristico gruppo di case rurali, ed il Centòn (in località Piasci), grande castagno letteralmente piegato verso terra dal peso dei secoli. La denominazione del paese di Monastero è legata alla sua storia.
Qui, infatti, si insediò, nel 1292, un nucleo di frati benedettini, che fondò un monastero (i cui resti sono ora inseriti in una villa privata), reso famoso, nel sec. XV, da san Benigno de' Medici, celebre per il suo fervore religioso, che si manifestò nel modo più chiaro in una celebre predica del febbraio del 1448 in un prato della Maroggia, conclusasi con lo svenimento dello sfinito predicatore. L'illustre santo, che morì, centenario, il 12 febbraio del 1472 (le sue reliquie sono conservate nella chiesa del paese), "per integrità di vita così santa ed illustre...meritò il nome di Benigno e per l'ottima perfezione e bellezza del suo corpo...fu cognominato il Bello".
Ecco qual è l'origine della denominazione della Sagra di san Bello, una delle più antiche e caratteristiche di Valtellina, che si articola ogni anno in una serie di giornate nel mese di febbraio