Sentiero Rusca

Val del Muretto (Valmalenco)
Tipologia : Percorso Storico
Difficolta : E

Partenza : Sondrio
Arrivo : Passo del Muretto
Dislivello : 2250
Durata : 10 h : 30 min

Itinerario Sintetico : Sentiero Rusca

Segnavia : 304
Cartografia : Kompass 93 1:50000 Bernina - Valmalenco - Sondrio; Carta nazionale della Svizzera 1:50.000 - Monte Disgrazia - Foglio 278;

DESCRIZIONE DELL'ESCURSIONE

Il Sentiero Rusca è intitolato alla memoria dell’arciprete Nicolò Rusca il quale, nel 1618, venne rapito a Sondrio da dei soldati svizzeri e condotto in Engadina mediante il passo del Muretto (per approfondire clicca qui). Il percorso storico-escursionistico, percorribile a tappe, è stato proposto e realizzato dalla Comunità Montana Valtellina di Sondrio con il contributo della Regione Lombardia, della Provincia e del Comune di Sondrio e dei comuni della Valmalenco.
A causa dei dissesti nel tratto interessato dalla storica frana di Spriana, non è possibile attualmente riproporre il tracciato originario Arquino - Prato; inoltre, in alcune parti il percorso (per una lunghezza complessiva di circa 2 km) si sviluppa lungo la strada carrozzabile provinciale. Il Sentiero Rusca, da Sondrio (m. 306) al passo del Muretto (m. 2562), è lungo circa 32 chilometri che diventano circa 45 se si pone Maloja, nella Confederazione Elvetica, come destinazione d’arrivo. Il dislivello fra il capoluogo ed il confine di stato supera i 2200 metri. Tuttavia, eccezion fatta per la lunghezza, la difficoltà di percorrenza del sentiero è limitata.
Il percorso parte da via Rusca, nel centro di Sondrio, in prossimità della collegiata dei Santi Gervasio e Protasio, risale la via Scarpatetti fino al Piazzo e da qui, lungo via Fossati, si porta in prossimità della frazione Ponchiera per raggiungere il raccordo con l’antica “cavallera” (strada vegia). Passati Ponchiera e la contrada Scherini, il sentiero è ben individuabile oltre la chiesa di Sant’Andrea Avelino fino al raccordo con la carrabile per Arquino. Ad Arquino, grazie al vecchio ponte ad arco, si passa il Mallero e si inizia a salire, il versante compreso tra questo ed il Valdone, passando attraverso i vigneti ed utilizzando la “strada dei Turniché”. In località Cà Ceschina ci si congiunge con la strada provinciale della Valmalenco e la si percorre per circa 120 metri, poi, al bivio per Cagnoletti, si imbocca la vecchia strada che corre a valle della carrozzabile. Passata l’area del depuratore si torna sulla strada provinciale e la si percorre fino a Tornadù. Attraversato questo paese si procede, sempre sulla via carrabile, fino al ponte sul Mallero, mentre da qui si prende una pista sterrata, si raggiunge e si passa Torre di Santa Maria per poi arrivare ad una passerella che attraversa il torrente Torreggio. Si procede ancora sulla strada provinciale, si passa la frazione di Sant’Anna, poi Cà de Risc, poi la contrada Basci, fino ad arrivare a Chiesa in Valmalenco. Si attraversa il centro dell’abitato proseguendo su via Rusca e si raggiunge il ponte del Curlo dove si trova la traccia dell’antica “cavallera” che saliva alla località Castellaccio. Per circa 900 metri, il percorso continua lungo la strada carrabile per Chiareggio fino al bivio del Giovello per poi proseguire lunga una mulattiera fino a San Giuseppe. Da qui per oltre 1 km si percorre la strada asfaltata che porta alla piana di Sabbionaccio, da dove il tracciato si sviluppa in parte lungo le piste di sci di fondo fino a Carotto e poi a Chiareggio. Attraversato quest’ultimo paese, al bivio sul suo limite occidentale si svolta a destra in direzione dell'alpe dell'Oro e della valle del Muretto. La strada, larga e comoda, sale per la pineta con diversi tornanti. Dopo circa un'ora di cammino si arriva all'alpe dell'Oro (m. 2010). Ignorata la deviazione a destra per il Rifugio Longoni, si prosegue sulla larga strada e si accede all’alta Valle del Muretto da dove è già visibile l’omonimo passo. In corrispondenza del cartello che segnala la quota 2115 metri, si abbandona per un tratto il percorso storico, interrotto più a monte da una frana, per seguire una pista più bassa. Si giunge quindi allo strappo finale dove il tracciato guadagna quota sul (nostro) lato destro. Per un breve tratto il sentiero è interrotto, ma riappare una ventina di metri più sopra. Dopo alcuni secchi tornanti, si entra nel breve corridoio terminale e si raggiunge il passo posto sul confine italo-svizzero a quota 2562 metri. Sul lato opposto si apre lo scenario delle Ali retiche svizzere.

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