Il Santuario della Beata Vergine delle Grazie di Grosotto, uno dei simboli del paese del Terziere Superiore della Valtellina, fu iniziato nel 1487 e consacrato nel 1490. La sua edificazione fu un atto di ringraziamento alla Madonna, che aveva preservato il paese dal saccheggio durante la prima incursione delle milizie delle Tre Leghe Grigie, che qualche decennio dopo (1512) avrebbero preso possesso della Valtellina. Si racconta che i soldati retici abbiano risparmiato il paese impietositi dalla processione della gente del paese che supplicava pietà. Inizialmente si trattava di una chiesetta, che fu poi ingrandita nel 1534 e completamente rifatta tra il 1609 e il 1634, periodo nel quale assunse le dimensioni dell'attuale santuario. Durante la ricostruzione fu conservata la parte curva dell’abside (ora dietro l’altare maggiore) con l’affresco dell’Assunzione della Vergine (1560).
La facciata, limitata da due lesene in pietra verde del luogo, è coronata da un alto timpano con cornicione a mensole, comprendente una finestra centinata fiancheggiata da due zone trapezoidali in cui sono affrescati L’angelo e L’annunziata (XVII secolo). Il vertice centrale del timpano reca la croce in pietra mentre gli altri due sorreggono obelischi dello stesso materiale; sotto il timpano si apre una trifora (con incorniciatura in pietra e balaustra), che costituisce uno degli elementi più significativi della facciata. Il portale ha una cimasa arcuata su cui si legge la data del 1639. Il campanile attuale fu iniziato nel 1645, finito poi nel 1705. Ha ampie trifore che richiamano quelle poste sulla facciata del santuario.
All’interno si possono ammirare: una navata decorata con una raffigurazione dell’Assunzione in Cielo della Vergine (1921-22); una pila per l’acqua santa in marmo di Carrara (1806). Sulle contraffacciate vi sono due tele del ‘700. Nella cappella di sinistra la decorazione fa da cornice alla tela rappresentante l’ Immacolata e Santi (XVIII secolo). Segue l’organo del ‘700 con la cassa scolpita e intagliata da P. Scalvini (1706-1708) e poi da G. B. De Piaz. Essa ha un parapetto molto mosso e ricco di fregi esuberanti, ma ben fusi che incorniciano dei pannelli a bassorilievo.
Nella seconda cappella vi sono: una tela in cui sono rappresentati La Vergine con S. Antonio da Padova e S. Filippo Neri (1644); un pulpito in legno intagliato. Oltre il presbiterio si trova la monumentale ancona (15 m) in legno intagliato (1673). Questa è chiusa, come le cappelle laterali, da una grande cancellata in ferro battuto. Ai lati dell’altare vi sono due banconi corali in noce intagliato (XVII secolo). Nella cappella di destra vi è un’ ancona in legno che ospita la statua raffigurante la Madonna seduta col Bambino (XVI secolo). Segue la cantoria.
Nella prima cappella decorata in stucchi troviamo una tela raffigurante Lo sposalizio della Vergine. Nella sacrestia si conservano: una tela della Sacra Famiglia di Marcello Venusti (XVI secolo) allievo di Michelangelo; ritratti; un inginocchiatoio; un confessionale e un armadio in noce intagliato (XVII secolo).
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