Il Museo del Vino (Privato)
è stato realizzato nel cuore della storica casa Vinicola Tona 1892,
esattamente nelle ex cantine di invecchiamento (700mq.) sotto l’attuale
ristorante.
Esso ospita gli immancabili fusti e le botti in castagno valtellinese
di varia capacità (maestose quelle con capacità di 6ooo
lt.), e i numerosi attrezzi della viticoltura, della lavorazione e dell’invecchiamento
del vino.
Si possono ammirare le vecchie pompe a mano (1915) e quelle elettriche
(1950; le pigiatrici in legno a mano (1910) e la prima pigiatrice - diraspatrice
del 1953; i torchi, i “cavagnin” e le “gerle”
in vimini per la raccolta manuale ed il trasporto a spalla dell’uva
, la “brenta” in legno per i travasi del vino, le vecchie
“pedrie” in legno ed i “pedrioi” in rame (gli
imbuti) per riempire fusti e botti; i vecchi filtri (1940), i tappatori
a mano del 1910 ed i più recenti elettrici e semiautomatici (1960);
l’originale vaporizzatore con caldaia alimentata a legna per sterilizzare
i fusti (1900).
Da non perdere le 2 vasche di vinificazione in cemento (26.000 lt e 28.000
lt di capacità) piastrellate interamente in vetro da artigiani
svizzeri nel 1918, ed oggi trasformate in un originale “appartamento
di...vino” che ospita una collezione privata delle bottiglie storiche
della Casa Vinicola Tona 1892, dal 1936 in avanti dal grande valore affettivo.
Unico lo slittone in legno trainato dai cavalli con cui il Bisnonno Giovanni
Tona, fondatore della Cantina Tona, trasportava sulla strada completamente
innevata, il suo pregiato vino valtellina
in fusti nella vicina Svizzera partendo da Villa di Tirano (400 mt. s.l.m.)
risalendo il passo del Bernina (2300 mt. s.l.m.), scendendo poi nella
famosissima Saint Moritz (1800 mt. s.l.m.) per rifornire, già ai
primi del 900 i ristoranti e gli alberghi con i Vini Tona.
Sono inoltre presenti tanti altri attrezzi originali e numerose interessanti
curiosità!
La visita al museo ha il fascino di far ripercorrere nell’arco di
30/40 minuti oltre 110 anni di storia di vino, delle fatiche e soddisfazioni
di quattro generazioni delle famiglie Tona – Bonisolo, del paese
di Villa di Tirano, della Valtellina.
L’Oste Luigi Bonisolo avrà il piacere di accompagnare i clienti
dell’Hostaria Tona Antica Cantina, per la visita guidata tutti i
giorni (escluso il Lunedì) a termine pranzo o cena , (14,30 e ore
22.30 circa) compatibilmente con il servizio di sala.
E’ possibile fare la visita in gruppo anche in altri orari da concordare
ma solo su prenotazione e con congruo preavviso (1 settimana) . La visita
è gratuita per i clienti.
PER APPROFONDIRE: LA STORIA dell'ANTICA CANTINA
La Casa Vinicola Tona nasce nel 1892 per opera di Giovanni
Tona; la sede viene stabilita presso la cantina dell’allora “Casa
di Riposo Stefano Bongioni” nel centro del paese di Villa di Tirano.
L’attività consiste nel commercio di uova, burro e vini locali
e si svolge sul territorio. Verso il 1910 la “Tona” consolidatasi,
inizia la costruzione della nuova sede in via Brebbia. Costruzione che
verso il 1915 si delinea già imponente per quei tempi. Ridotte
le vendite di burro e uova, nonno Giovanni potenzia soprattutto la commercializzazione
e la produzione dei vini.
La Ragione Sociale diviene:
GIOVANNI TONA fu Giacomo - Produzione ed Esportazione Vini fini di Valtellina
e da pasto Superiori preannunciando un programma molto ambizioso.
La nuova costruzione offre ottime possibilità, dalla pesatura e
vinificazione delle uve all’ammostamento in grandi tini in legno
al piano terra. Nel piano sotterraneo, particolarmente fresco, avviene
la stagionatura in botti ovali di castagno selvatico (capacità
da 20 a 80 hl.). Dopo l’affinamento (fino al travaso per i vini
da tavola), i vini vengono preparati per il consumo previa una filtrazione
empirica ma efficace attraverso dei trucioli di legno (castagno) accatastati
in tini (capaci fino a 120 hl.) che, oltre al resto, conferiscono al prodotto
una leggera briosità e freschezza.
I vini sono immessi alla vendita tramite fusti in legno di varia capacità
(da lt.50 a lt.700) e trasportati a mezzo carri o slitte trainati da robusti
cavalli da tiro. Negli anni 1915/18 (prima guerra mondiale) nonno Tona
acquisisce le forniture di vino da tavola per le truppe italiane dislocate
sul fronte alpino dello Stelvio. Lunghe file di muli con botticelle ai
fianchi stazionano presso la Cantina pronte ad accogliere il prezioso
liquido che rappresenta il più valido corroborante per resistere
alle enormi fatiche, disagi e gelo che i nostri soldati affrontano nella
permanenza nelle trincee scavate nella roccia e nel ghiaccio ad altitudini
tra i 2000/3000 metri. Gi anni 1919/1920 segnano l’espansione del
marchio Tona nell’Alta Valtellina e nella vicina Svizzera fino alle
lontane Austria e Germania. Viene costituita la Società ITALO-SVIZZERA
TONA-GAUDENZI con sede in Silvaplana (Cantone Grigioni) a pochi chilometri
da Sain t Moritz e si sviluppa notevolmente
la vendita dei vini “Superiori” di Valtellina TONA nella ristorazione
dell’Engadina. La capienza vinaria sale a hl.3000, arricchita da
due modernissime vasche fisse in cemento (capacità hl.540) rivestite
all’interno con piastrelle in vetro secondo i canoni più
moderni di allora. La ditta costruttrice proviene da Zurigo (Svizzera).
Aumenta di pari passo l’acquisto di uve valtellinesi (il cui prodotto
è destinato quasi esclusivamente all’esportazione) e di uve
e vini da pasto riservate al mercato locale. La storia parla di uno sbuffante
treno a carbone composto da ben 12 vagoni che attraverso tutta l’Italia
trasporta uva prelibata di alta qualità e gradazione zuccherina,
proveniente dalla lontanissima Sicilia (dalle pendici dell’Etna).
Destinazione: Cantina Tona in Villa di Tirano. Lo spirito pionieristico
del vero imprenditore di nonno Giovanni che affronta con coraggio (pistola
al fianco per difendersi dai briganti) viaggi ritenuti davvero massacranti
e pericolosissimi, è sulla bocca di tutti i valtellinesi. Non ancora
soddisfatto egli acquista un carro ferroviario (portata: 2 botti in legno
da hl.75/80 cad.) per il trasporto del vino “da taglio” che
serve per ammorbidire ed arricchire di grado alcolico i vini locali di
seconda scelta (notoriamente aciduli e leggeri) che, altrimenti non avrebbero
trovato consumatori. Nel 1925 la primogenita Ines si sposa (Ilde, la seconda,
sposa dopo pochi anni Carluccio Negri, noto proprietario della Casa Vinicola
Negri di Chiuro). Mancando figli maschi il genero Luigi Bonisolo entra
in azienda con il compito di coodiuvatore. La Tona è lanciatissima.
Cominciano ad apparire sul mercato alcune bottiglie (precursori del “nuovo”
che si affaccia) :
“FORZATO VILLA” (14% vol.) e “PERLA DI VILLA”
danno lustro alla produzione “Tona”.
Si modernizzano i trasporti con autocarro a ruote piene e freno a mano
esterno... Nonno Tona si muove in Valle (e non solo) per i suoi giri di
lavoro, con auto Fiat. Nel 1928 ad appena 59 anni il “Fondatore”
muore e subentra a tutti gli effetti il genero con nuovo entusiasmo e
grande intelligenza. La Società TONA/GAUDENZI viene ereditata da
Ilde Negri. L’azienda procede con scioltezza e migliora notevolmente
le posizioni di prestigio raggiunte nell’ambito del panorama vitivinicolo
della Valle. Ma nubi nere appaiono all’orizzonte dell’Italia
e coinvolgono anche la “Tona”. Nel 1944 (2 guerra mondiale
1940/45) la “Tona” viene interamente requisita (unica in Alta
Valle) per essere utilizzata dal governo di allora al rifornimento delle
truppe italiane e tedesche operanti in Valtelina.l La requisizione comporta
il blocco totale dell’attività in atto, l’acquisizione
di vino prodotto dai contadini locali e lo smistamento dello stesso presso
le mense delle truppe e degli esercizi pubblici autorizzati alla vendita
di alcolici. Significa, in breve, la cessazione del lavoro in proprio
con relativa perdita della clientela. Ferma naturalmente da tempo l’esportazione.
Alla fine della guerra in cantina rimangono hl.40 (!!) di vino qualità
“Clinto”(!!) acquistato per conto delle Autorità dalla
lontana Emilia per rimpolpare la scarsa produzione locale. Un colpo durissimo
per la “Tona”. E’ il ritorno alle origini! Anche il
carro ferroviario di proprietà, in sosta al Sud, viene mitragliato
e distrutto dai bombardieri Anglo americani. Gino Bonisolo rimbocca le
maniche. Coadiuvato dal figlio Gianluigi appena diplomatosi ragioniere
ricomincia pian piano con molta fatica ed enormi sacrifici a ricostruire
le scorte per affrontare il nuovo mercato che si sta aprendo e l’agguerrita
concorrenza delle altre cantine locali uscite indenni dalla bufera della
guerra. Nel 1950 la svolta decisiva. In seguito ad una abbondantissima
vendemmia le cantine si riempiono sino a raggiungere 3000 hl. di vino
pregiato Valtellina. Le botti, intatte, accolgono la straordinaria produzione
di uva che, per l’inefficienza o mancanza di altre infrastrutture
in zona, sarebbe rimasta sui vigneti invenduta. La Tona sigla un patto
di reciproco “mutuo soccorso” (patto che viene sottoscritto
con una semplice stretta di mano). I contadini concedono alla “Tona”
una dilazione nei pagamenti delle uve contro lo stoccaggio gratuito del
vino ricavato. Questo patto fa si che in breve tempo la “Tona”
possa ricostruire le scorte e possa far fronte sia agli impegni assunti
che alla riconquista della clientela. Morto papà Gino nel 1962,
Gianluigi si rimbocca nuovamente le maniche e decide di dare una svolta
moderna all’azienda.
Acquista alcuni vigneti in zona Bianzone e Sassella, particolarmente vocati
per la produzione di uve pregiate e altri ne affitta in zone altrettanto
vocate (Sassella-Inferno-Grumello), fino a raggiungere 10 ettari. Un’estensione
più che rispettabile considerando il frazionamento e le piccole
proprietà contadine in Valtellina. Affitta tre cantine (comuni
di Villa e Tirano) da piccoli produttori-trasformatori (che preferiscono
vendere le uve) per un totale di 1.000 ettolitri e porta la capienza complessiva
vinaria della Tona a 4.000 ettolitri in attesa di acquistare nuovi vasi
vinari da collocare presso la Cantina TONA. Cosa che avviene dopo pochi
anni. Si acquistano vasche in acciaio, di vetroresina, legno, cemento
e vengono costruite vasche fisse per la vinificazione. Si installano macchinari
sempre più moderni ed efficienti fino ad arrivare alla quasi totale
automazione. Due automezzi provvedono alla consegna del vino ormai tutto
imbottigliato.
Nel 1970 la Tona conta su uno stoccaggio di circa 5.000 ettolitri di vino
pregiato di Valtellina D.O.C. (D.P.R. 1968). Potenzialità annuale
media di circa 200.000 bottiglie da cl.75 (considerando che la stagionatura
per legge dove mediamente avvenire in due anni mentre le Riserve devono
avere uno stoccaggio minimo di tre anni prima dell’imbottigliamento).
Naturalmente oltre alle uve dei propri vigneti affluiscono in Cantina
le uve dei contadini produttori delle varie zone viticole della Valle.
Mediamente la Tona vinifica 2.000 quintali di uve pari a 1.500 ettolitri
annui.
FILOSOFIA DELL’AZIENDA: Tutti i vini di Valtellina in cantina devono
provenire dalla sola vinificazione di uve locali, secondo i criteri d’impronta
personale e di selezione qualitativa severa ed accurata tra i quali alcuni
esclusivi. Tutta la produzione viene imbottigliata; dalla qualità
più pregiata ed esclusiva (Perlavilla-Le Carline-Sforzato-Sassella
Riserva-Giupa-Inferno al Corvo-Riserva dell’Avo-La Taberna). Ai
vini più famosi quali Sassella, Inferno,Grumello, un bianco e un
rosato (anche in versione spumante) Pignolino, un giovano rosato (S.Silvestro).
Questi due ultimi scrivono una pagina pionieristica nella storia vinicola
valtellinese. Il fascino delle bottiglie ben curate nel prodotto e nell’etichetta,
messaggio di tradizione e di qualità ed enorme strumento di pubblicità
cattura tutte le energie e la passione di Gianluigi per le cose buone
e genuine tramandatasi da generazione in generazione..
Dal 1970 la Tona diventa
“Casa Vinicola Tona 1892” di Gianluigi Bonisolo e C. Snc poiché
la moglie Mariangela, scrupolosa ed intelligente coordinatrice amministrativa,
uno dei pilastri fondamentali della rinascita della Tona, entra in società
con il marito. Vengono raggiunti oltre al tradizionale mercato italiano
della Lombardia, la Germania, il Belgio, la Danimarca e l’America.
Nel 1996 per ragioni generazionali (i due figli maschi si dedicano ad
attività lontane dal vino). Gianluigi Bonisolo, a sessantacinque
anni, cessa l’attività, cede il marchio ed affitta i vigneti
di proprietà ad una grande Azienda produttrice di vini pregiati
di Valtellina sita in Villa di Tirano ma con radici svizzere: la Casa
Vinicola TRIACCA. Leader di mercato in Svizzera, è una delle più
complete tra le Case Vinicole Valtellinesi sia per l’estensione
dei vigneti di proprietà su tutto il territorio sia per dimensioni
strutturali e innovative negli impianti di lavorazione delle uve, con
ampie cantine d’invecchiamento ed affinamento in bottiglia (Tenuta
“La Gatta”in Bianzone) dei vini più pregiati. Un’azienda
seria, altamente qualificata. Il marchio Tona perciò ritorna sul
mercato intatto nella sua immagine e notevolmente potenziato.
Oggi la vendita dei vini Tona è esclusiva dell’ HOSTARIA
TONA ANTICA CANTINA (così oggi si chiama).
Il Ristorante e Museo del Vino iniziano l’attività nel 1988
e dopo due prime gestioni affidate a delle cooperative sociali (Cooperativa
Il Prisma 1988-2000 e alla Cooperativa Sociale Liberamente in Volo 2003-2004
), il Ristorante viene ampliato, aggiunta l’enoteca e completato
il museo del vino: dal 2004 viene gestito dalla Società omonima
“Hostaria Tona Antica Cantina Srl” ove operano come “Oste”
gestore, Luigi Bonisolo (la quarta generazione dei bonisolo-Tona), figlio
di Gianluigi Bonisolo unitamente ai soci Josè Silva Do Santos,
(ottimo Chef) e Mariarita Contessa (abile cameriera). Andrea Poluzzi ,
nipote di Gianluigi Bonisolo, è invece uno degli amministratori.
Apre così L’ Hostaria Tona Antica Cantina.
Finalmente è per tutti possibile spalancare l'antico portone di
legno, riportato da mani attente ai suoi originari splendori. Finalmente
si può varcare la soglia del nuovo ristorante per scoprire, per
gradire, per sentire, per vedere. Il posto ha una sua forte personalità,
un'impronta decisa collezionata nel secolo di storia che la casa vinicola
Tona ha percorso. Un secolo di arte e pazienza, di rispetto e cura della
natura e dei suoi frutti; anni per affinare l'arte del vino, l'arte di
bere bene. Il gusto della scoperta dei sapori, la cultura del vino, la
storia di Villa, fanno da sfondo a questo nuovo ristorante, che offre
una carta di piatti tipici..... Tona Antica Cantina si propone come una
nuova opportunità di incontro, nell'offrire spazio a congressi,
alle feste e alle ricorrenze, ai banchetti per qualsiasi occasione. Una
sala separata assicura tranquillità e riservatezza. La sala da
pranzo principale offre una gradevolissima vista sui vigneti, e sul verde....
E' un posto che garantisce prove per tutti i sensi. Il profumo è
il vino, e il legno delle botti alle pareti, nei pavimenti, realizzati
sventrando le vecchie botti di rovere. Agli occhi attenti non sfuggirà
una continuità di forme, l'attento osservatore vedrà le
botti trasformate in tavoli, in scaffali, scoprirà che il vino
arreda, così come una libreria ben fornita, ed ha altrettante storie
da raccontare. Il palato fino riscoprirà il gusto della cucina
famigliare, e azzarderà qualche nuova conquista. L'atmosfera è
rilassata, informale, discreta ma accogliente. Essenziale ma ricca in
particolari.
Una serata in una storia, un viaggio, una scoperta.
Personalmente consiglio un buon pranzo o cena tra le
accoglienti mura e nell'atmosfera antica dell'Hostaria Tona, poi ovviamente
seguita da una visita allo splendido museo sotterraneo. (il fotografo)
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